Testo e musica di Umberto Giardini

Non ti sazi neanche

quando hai finito
abbandoni la carne
e inizi col dito
che ti procura piacere
senza godere
nella notizia del giorno
mancante di sole

Sei un magnete che
perde attrazione verso me
restituisce piano
non ti vedo ma ti amo
cellula informe che
muore indisturbata
non regalarmi amore
fisicamente mi dai dolore

Perdita indesiderata
di vita dura
di una mania diventata
nera paura
nove bambini di colpo
piangono latte reattivo
e nel guardarti comprendo
di essere cattivo

Dolore che mi gravita
a mezzo metro dal mio
palliduccio fondoschiena
e inaugura
quella stagione in cui
verrò cacciato
ancora dal tuo giardino
colmo di pena


(Grazie a Gabriele Mauro per questo testo)

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