Album: Fabrizio

Briciole, briciole, briciole si muovono
e nel buio formiche che le muovono,
tubi in rame riscaldano la tana

per l'inverno che non arriverà mai.

Odio questa grossa pancia,
odio quando lei mi tocca,
odio razzolarmi in giro,
alito di bocca in bocca.
Fumo da un po' d'un pezzo,
vezzo rinomato e austero,
tossico lo so è lo stesso
in quanto l'odio mio è sincero.

Non posseggo grande stima
neanche della rozza chioma,
crapa terminale incolto
di un asino con troppa soma.
Ma è nel frutto del cervello,
che ripongo la speranza,
che le spoglie mie mortali
sudino nella mia essenza.

Briciole, briciole, briciole si muovono
e nel buio formiche che le muovono,
tubi in rame riscaldano la tana
per l'inverno che non arriverà mai.

Quando vesto la mia essenza,
non è il tempo la mia cura,
non conosco la vecchiezza,
ne la fame, ne l'arsura.
Godo della mente e vago,
il resto mi lambisce appena,
coccolo questa mia vita
priva della vostra schiena.

Fino a quando non mi imbatto
In vecchie piaghe puzzolenti,
bieca lotta quotidiana,
codardia e carie ai denti.

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