(testo e musica di Giuseppe Tranquillino Minerva)

mi dicevo è troppo presto

è un inganno del mio specchio
solo i treni sono veloci
ma le nubi così lente

c'è un infante innamorato
con un nobile ideale
divenire un vero uomo
come il suo umile maestro

sei fuggito senza voce
come sempre in silenzio
tra la mia rabbia da codardo
che non crede in ciò che vede

mi hai lasciato senza il tempo
di capire che facevo
lì seduto sulle scale
in attesa di salire

Io avrei voluto dimostrarti che
Quello che sono lo devo a te
Ora io credo sia dentro di me
Quello che resta adesso di te

Ci lasciamo senza il tempo
Di mostrar quanto si vale
Siamo in fuga dalla luce
Per il buio del del rimorso

Il tempo mi ha lasciato
Il tuo urlo del silenzio
E una trappola per topi
Nascosta nel mio fiato

Io non valgo il tuo silenzio
Valgo quanto questa vita
Questo vivo nel mio buio
Alla luce dei miei sogni

Questo ero e questo sono
Tu tieni stretta la mia mano
Con la forza della tua
Che adesso è anche la mia
(dove sei perché non parli?)

ora quel bimbo sa
che la scelta è in lui
se lui vivesse
in lui vivresti,
se io vincessi
tu vinceresti,
ma se io fallissi
tu falliresti,
se io morissi
tu moriresti,
se io perdessi
ti seppellirei

quel che resta sono io
e forse è ora che mi guardi
che io creda negli specchi
e che ti cerchi nei miei occhi

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