(testo e musica di Giuseppe Tranquillino Minerva)

Ad ogni delitto corrisponde un castigo

Come ad ogni dialetto corrisponde una lingua
Ad ogni intrigo corrisponde una storia
Per ogni gloria esiste sempre un dolore
Non ci sarebbe profumo senza cattivo odore
Ad un luogo comune corrisponde una frase
Come “per ogni bene c'è sempre un male”

Come del resto poi
L'utilità di un vaso è
Nello spazio racchiuso in sé
Nel vuoto che ognuno ha dentro sé
A cosa servirebbe un vaso se
Non potessi riempirlo
Con quello che voglio
Se fosse già pieno
Cosa me ne farei

Ad ogni eccesso corrisponde un difetto
Vi faccio un esempio di causa ed effetto
Durante una tempesta tra fulmini e tuoni
In una foresta la prima vittima sarà
L'albero più alto e maestoso che c'è
Cresciuto sul monte più imponente che c'è
La torre più alta crolla prima se c'è
Un terremoto che scuote la terra sotto sé

Come del resto poi
L'utilità di un vaso è
Nello spazio racchiuso in sé
Nel vuoto che ognuno ha dentro sé
A cosa servirebbe un vaso se
Non potessi riempirlo
Con quello che voglio
Se fosse già pieno
Cosa me ne farei

Sai che l'albero più antico al mondo
È fatto di un legno inutile all'uomo
Armadi o scrivanie non nascono da lui
Le falegnamerie disprezzano il suo legno
La sua inutilità è la sua stessa utilità
Come il saggio sa osservare perché non ha nulla da insegnare
Il vento è potente perché non pensa niente
Il mare è così bello perché non ha mente

Come del resto poi
L'utilità di un vaso è
Nello spazio racchiuso in sé
Nel vuoto che ognuno ha dentro sé
A cosa servirebbe un vaso se
Non potessi riempirlo
Con quello che voglio
Se fosse già pieno
Cosa me ne farei

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