(testo e musica di Giuseppe Tranquillino Minerva)

Pedala pedala, caro stupido e piccolo essere

non lasciare al freddo crescere
Non sono pazzo né ubriaco
non l'ho sognata, io l'ho vista
era proprio lì davanti a te
Non c'è dubbio era l'utopia
se ci credi, vive, è dentro te
la più bella poesia
di tutta questa vita mia
L'amore senza ipocondria
ora è solo fotografia

Ora c'è solo silenzio
senza lei la vita ha perso senso
una vita in bianco e nero
e poi il silenzio, poi il buio
ancora il vuoto e infine il nulla

La fobia è cortigiana
ci mette tutti in fila indiana
per attendere risposte
Poi la vita che è puttana
come birilli tutti in fila indiana
ci spazza via con poesia
Siamo tutti dei falliti
con capiamo
che facciamo e dove andiamo
e poi sbagliamo
perché siam qui non lo sappiamo
ed aspettiamo chi
venga a dirci che
è finito tutto e per sempre

Ho pedalato, pedalato, ma non attento
a quell'incrocio dove aspettava il vento
Quell'ubriaco l'ha fatto cadere
il bicchiere s'è frantumato
mi sono frantumato
Io tornavo da quelle scale
sono sceso con euforia
per andare incontro ad una nuova via
e raccontarlo a tutto il mondo
Eravamo in due su quella bici
poi son caduto ed è sempre stata per colpa mia

La fobia è cortigiana
ci mette tutti in fila indiana
per attendere risposte
Poi la vita che è puttana
come birilli tutti in fila indiana
ci spazza via con poesia
Giochiamo tutti a nascondino
ci confondiamo
ci perdiamo, ci amiamo e poi
noi ci lasciamo
ci guardiamo tutti in faccia
aspettando chi
venga a dirci che
l'utopia non esiste

E' finito tu non sei niente
è finito tutto e per sempre…
e per sempre… per sempre…
per sempre…

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