Di quello strano silenzio che costringe a dire che è ora di andare
Di quello strano silenzio che offusca il cuore e costringe a mentire
Di quello strano silenzio che non fa ascoltare e che spegne


Le voci dei convivi e svuota i parcheggi
Che costringe ai saluti e a rifiutare i caselli

La strada si apre ad occhi ancora svegli
I cartelli sono inviti a perdersi nei paesi
La notte non è fatta per le autostrade (3v)

E si apre il silenzio e lo spazio è finito
Ha la confidenza di un andante continuo
Ha la giusta distanza e non inquieta
Riscalda il torace e protegge la vita

La città è come una orchestra che si accorda
Con la calma di chi sa che la platea è disattenta

È un silenzio per fisarmoniche e scintille di tram
Che lucidano gli ottoni e illuminano i botti dei tamburi
È un silenzio di violini di corde di binari
Che si perdono e sfumano pizzicando le note dei piani

Questo silenzio sale dal basso del ferro dei cingoli
Che stridono distorcendo gli assoli di bassi e chitarre

La città è un fondale di un mare di silenzio di pietre e giardini
E solo chi sa scavalcare cerca protezione

Ma la sponda si allontana e io investo nell'attesa
I miei occhi presagiscono l'inverno
Negli orologi spenti nei marmi degli orari nelle stazioni

Quando suona dai lati degli occhiali
Intima a salire il canto delle sirene

Ora la terra sfuma e si sprofonda
Dentro la notte fulgida del cielo
La notte non è fatta per le autostrade (3v)

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