Sugli sguardi bassi
sulle labbra bruciate
i microfoni aperti

come cosce infuocate,
sulle ferite
sui singhiozzi privati
lunghi impacchi di sale
lunghi impacchi di sale.
Dentro le stanze
nelle ore migliori
dalla bocca del video
lingue di orrori
a leccare sui volti
sulle palpebre ferme
fatte uscire di forza
dalla tana del verme.
Si confonde il mio assassino
dentro la TV.

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